mercoledì 30 dicembre 2015

Recensione: Due cuori e una Borsetta di Christina B.Assouad

Il 26 Novembre è uscito per la Rizzoli collana You Fell, un romanzo di
 Christina B.Assouad, Due cuori e una Borsetta, che abbiamo avuto il piacere di leggere in questi giorni, e devo dire che in un periodo frenetico come le feste natalizie, i protagonisti Giulia e Vincenzo mi hanno saputo far rilassare. 
Una storia senza grilli per la testa, in cui l'autrice ha saputo dosare la realtà che ci circonda.


Trama
 Toglietemi tutto, ma non la mia borsa! La collezione autunno-inverno delle borse Martin-Dubois è stata un successo e Giulia Corsi viene convocata dall’amministratore delegato in persona. È il suo momento, quello che stava aspettando da tanto tempo: la promozione, finalmente, e il trasferimento nella sede di San Francisco? Più o meno: Giulia deve prima passare ben tre mesi nel sonnolento borgo marchigiano di Piane di Petrella, per seguire da vicino la produzione delle borse. Per una milanese dal passo veloce e dal ritmo serrato, abituarsi a un paese in cui l’evento mondano più atteso è la festa di San Crispiero è un’impresa quasi impossibile. Solo una cosa è ancora più faticosa: tollerare Vincenzo, un enologo dalla grande carica virile e dal carattere piuttosto arrogante. Ma i giorni passano, e Giulia scopre che le prime impressioni a volte ingannano… ma proprio alla vigilia della sfilata succede l’irreparabile. Non le resta che arrendersi e tornare a Milano! A meno di un intervento divino…
Un romanzo ricco di sorprese. Come la borsa preferita di ogni donna.



Recensione

Cosa succede ad una donna in carriera, immersa nella vita della metropoli e proiettata a scalare i vertici della gerarchia societaria della maison di moda per cui lavora, se improvvisamente viene inviata a sovraintendere alla preparazione della campionatura dei nuovi modelli in una piccola fabbrica in un paesino della campagna italiana?

"Perchè proprio a me? Sono sempre stata una dipendente impeccabile. Non potevano mandarci un'altra al posto mio?"

"-Starai via solo tre mesi!
-Novanta giorni..
-Ho sentito parlare bene delle Marche; lì la gente è molto cordiale e la natura offre panorama mozzafiato.
-Duemilacentosessanta ore in aperta campagna..."
 
Lo scontro con la realtà di paese, dove tutti conoscono vita morte e miracoli di tutti e la diversa concezione di dedizione al lavoro è inevitabile, così Giulia si trova a dover affrontare la diffidenza degli operai e la riottosità di un vicino poco cordiale, un enologo, Vincenzo, nipote degli affittuari della casa che ha preso per il soggiorno forzato, che ama il posto in cui è cresciuto e difende la propria terra contro il progresso indiscriminato.

"-Disturbo?
-Credevo che il portone d'ingresso fosse chiuso.
-Si, sono entrato dal...
-..Dal magazzino
-Sono qui per farti una proposta.
-Davvero?
-Che ne dici di un picnic all'aria aperta?
-Adesso?
-E' una bellissima giornata, non vorrei startene tutto il giorno chiusa in uffucio?.
-Grazie, ma ho del lavoro da terminare.
-Ma a quest'ora sono tutti in pausa pranzo.
-Proprio per questo è il caso che almeno io resti qui.
-Sappi che stai rinunciando a degli ottimi sandwich che ho preparato con le mie stessi mani."
 
Una bella storia, che scorre tranquilla come la vita del paese in cui è ambientata, senza svolte poco verosimili, ben scritta in cui i personaggi che contornano i protagonisti, ravvivano la trama rendendola più similare a tante realtà che tutte noi, chi più e chi meno, ci troviamo a vivere.


"-Quindi mi stai proponendo di mettermi in affari con te?
-Affari.... sentimentali...."
 

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Alla Prossima
Rossana



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