Ethan che amava Carter
di Ryan Loveless
Ed eccomi qui a recensire un altro libro scritto da Ryan
Loveless: “Ethan che amava Carter”, ovviamente i protagonisti di questa storia.
Protagonisti un po’ speciali, perché Ethan Hart – un ragazzo di ventisette
anni, rosso di capelli e bellissimo – ha riportato una lesione cerebrale
traumatica a causa di un incidente avvenuto circa dieci anni prima e Carter
Stevenson – musicista ventiquattrenne - è affetto dalla sindrome di Tourette.
Carter si è appena trasferito a Santa Josephina, una
località decisamente più tranquilla della caotica Los Angeles, dove viveva
prima e la prima sera nella nuova casa, vede Ethan in giardino in compagnia di
un uomo. Il giorno successivo rincontra il ragazzo nella caffetteria dove
questi lavora e pensa bene di approcciarsi a lui dandogli dello svitato. Gli
intenti erano buoni ma i risultati disastrosi e Carter si presenta alla porta
dei vicini con un mazzo di fiori, per scusarsi con il ragazzo. Da qui parte la
loro amicizia, che Ethan vorrebbe già fosse qualcosa di più – perché per lui le
situazioni sono “o bianche o nere” e le zone grigie non sono contemplate.
Carter, dal canto suo, è frenato nel rivelare i suoi
sentimenti perché teme che Ethan non comprenda appieno cosa significhi avere
una relazione e teme di “usarlo” ma presto dovrà tornare sui suoi passi e
lasciarsi andare a questo sentimento che è cresciuto dentro di lui ed è ormai
impossibile da reprimere.
La loro storia procede, tra un altalenarsi di canzoni
scritte a quattro mani, serate davanti a falò in spiaggia in compagnia di amici
e familiari e il lavoro di entrambi, il tutto circondato dall’amore della
famiglia di Ethan: Liz e Nolan, due forze nella natura che si devono giostrare tra
Ethan e l’adolescente perennemente arrabbiato Elliot, il quale ama
profondamente il fratello ma che allo stesso tempo non riesce a controllare
quell’ondata di rancore che ogni ragazzo ha provato a quindici anni.
Ma la felicità non è mai così semplice da raggiungere e un
giorno l’arrivo di due poliziotti rischia di far crollare la stabilità della famiglia
Hart e il benessere psicologico di Ethan… Carter riuscirà a dimostrare al
ragazzo il suo amore nonostante le difficoltà che la loro relazione sembra
portare con sé?
Nelle prime pagine del libro, l’autrice spiega che se di
lesioni cerebrali traumatiche sa poco, la sindrome di Tourette la conosce molto
bene, perché sia lei sia alcuni suoi famigliari, ne sono affetti e
personalmente ho trovato che le parti narrate dal punto di vista di Carter hanno
una nota più coinvolgente, un affetto di chi si ritrova a raccontare una parte
di sé molto intima. Sin dalle prime pagine, mi sono innamorata dei due personaggi
e ho seguito con trepido interesse lo sviluppo della storia fino al suo epilogo;
la trama, che alterna momenti divertenti ad alcuni più seri e profondi, non è
mai banale e l’autrice affronta le tematiche, sicuramente di un certo peso, con
una schiettezza e una delicatezza che non lascia l’amaro in bocca ma aiuta a
riflettere su come l’amore – che di questi tempi ci piace affermare non debba
avere barriere – sia veramente un sentimento che coinvolge tutti e tutti hanno
diritto ad essere felici.
Alla prossima e buona lettura!
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