Buona sera a tutti voi ! Stasera voglio parlarvi del romanzo vincitore del concorso letterario eLit Italian Talents Miss Disaster di Ellie Clivens . Un romanzo senza precedenti. Insomma, un romanzo da R maiuscola.
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Miss Disaster
di
Ellie Clivens
- Formato: Formato Kindle
- Dimensioni file: 935 KB
- Lunghezza stampa: 300
- Editore: HARLEQUIN MONDADORI (13 luglio 2015)
- Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
- Lingua: Italiano
- ASIN: B0106VP9TE
Dimenticate tutto quello che credevate di sapere sulle svenevoli donzelle dell'Ottocento. È in arrivo Miss Disaster... e i salotti londinesi non saranno più gli stessi. Inghilterra/Scozia, 1812 - Che succede quando un duca arrogante e tenebroso incontra l'Originale della Stagione? Ebbene, può capitargli di essere interrotto durante un rovente tête-à-tête. E se la fanciulla in questione è la famigerata Miss Disaster, al secolo Charlene-Marie
Duncaster? Allora Sua Grazia non ha scampo: prima viene assalito da due sicari, poi è costretto a fuggire portandosi dietro quella vera e propria calamita per i guai. Che sia bellissima è irrilevante; lui, Justin Clayburn, diciannovesimo Duca di Gredstone, ha ben altro a cui pensare! Eppure, tra oscuri segreti, armi sbandierate come ventagli ed esilaranti equivoci, si ritroverà a combattere contro il più insidioso dei nemici: l'amore.
Duncaster? Allora Sua Grazia non ha scampo: prima viene assalito da due sicari, poi è costretto a fuggire portandosi dietro quella vera e propria calamita per i guai. Che sia bellissima è irrilevante; lui, Justin Clayburn, diciannovesimo Duca di Gredstone, ha ben altro a cui pensare! Eppure, tra oscuri segreti, armi sbandierate come ventagli ed esilaranti equivoci, si ritroverà a combattere contro il più insidioso dei nemici: l'amore.
Distratto, non si accorse che la sua aguzzina lo aveva trascinato verso il salottino adiacente, spingendolo poi su un elegante sofà di broccato giallo. «Sdraiatevi!» gli ingiunse, risoluta. Ma Juz non aveva alcuna intenzione di assecondarla: si riproponeva di controllare ogni sua singola mossa.
«Preferisco stare seduto, se per voi non è un problema» le annunciò per mera cortesia.
«Come volete. Adesso dobbiamo togliervi giacca, panciotto e camicia.» Sì, più facile a dirsi che a farsi. Furono necessarie delle vere e proprie contorsioni, condite da una buona dose d’imprecazioni, perché Justin si ritrovasse infine a petto nudo, ad ammirare l'ameno souvenir lasciatogli dal suo amico francese.
«È meno grave di quanto temessi» sentenziò l'efficiente valletta con una vocina sottile sottile, che lo indusse a rialzare il capo e studiarle il volto. Ecco, ci risiamo!, osservò con un certo compiacimento maschile: su quelle guance altrimenti appena rosate, ora si sarebbe potuto cuocere persino un bue. Divertito, era sul punto di domandarle se il suo malanno stesse peggiorando, quando Cam e Robert entrarono nella stanza reggendo tra le braccia un'impressionante pila di asciugamani.
«Oh, bene! Giusto ciò che mi occorreva» li accolse, sollevata, Miss Duncaster. «Per favore, poggiate i teli qui, sul divano, e stendetene uno sotto il fianco del ferito.» I due si affrettarono a ubbidirle, come cagnolini scodinzolanti. E pensare che erano noti per essere tra i più feroci guerrieri delle Highlands!
«Ottimo» li lodò l'infida profittatrice di scozzesi rintronati. «Adesso versatemi dell'acqua nel catino: devo lavarmi le mani prima di procedere.» Finalmente i due leccapiedi mostrarono un accenno di titubanza. «P-p-procedere? Voi?!» ebbe il buonsenso di chiedere Cam, annichilito.
«Sicuro, io! Non ditemi che nutrite pure voi degli sciocchi pregiudizi sulle donne!»
«N-n-no... ecco... io...» E questo fu il massimo della difesa da parte del suo migliore amico, l'infingardo traditore!
Con quella defezione, per Juz naufragava anche l'ultima speranza di evitare le amorevoli cure di Miss Disaster. Oddio, forse non era proprio il momento di ricordare il funesto soprannome: sapeva tanto di cattivo auspicio. Nel frattempo, la solerte signorina aveva confabulato con Rob, spedendolo a prendere chissà cosa. «Whisky!» ordinò invece a Cam.
Ah, ora sì che si ragionava! Rincuorato, Justin si preparò a bere un bel bicchierino del suo beneamato torcibudella (solo uno, non di più: non si azzardava a perdere conoscenza nelle mani di quella; avrebbe rischiato di risvegliarsi con un fiore ricamato sulla pancia). Allungò la mano quando la bottiglia gli passò davanti, ma restò come un imbecille a brancicare il vuoto. «Non è per voi» lo bacchettò Miss Punto Croce. «Mi serve a irrorare gli strumenti e pulirvi la ferita.» «Che cosa?! Ragazza, non scherziamo. Qui si parla di una meraviglia con quarant'anni d'invecchiamento e voi la volete sprecare così? Ma siete pazza?»
«Al contrario, il mio cervello funziona perfettamente. Papà diceva sempre...»
Aaargh! E basta con questo papà, non se ne poteva più! Cos'era, quello, anche un esperto di medicina?
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